Ormai alle porte il concorso straordinario per la scuola secondaria! La procedura, applaudita come un importante strumento per diminuire il precariato nella scuola, invece esclude numerosi docenti dalla partecipazione alle prove.
Il decreto relativo al concorso straordinario per la scuola secondaria, della Legge n. 159 del 20 dicembre 2019 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 dicembre 2019, ha dato avvio alla nuova procedura di reclutamento docenti. Ora si attende la pubblicazione del bando, entro la fine di febbraio, che illustrerà nel dettaglio le modalità di svolgimento del concorso. Eppure, è già chiaro che numerosi docenti non potranno parteciparvi e vedranno così precludersi l’ennesima possibilità di stabilizzazione.
Infatti, i requisiti di accesso al concorso straordinario sono i seguenti:
- titolo di studio valido per l’accesso ad una specifica classe di concorso;
- tre annualità di servizio anche non consecutive svolte tra l’a.s. 2011/12 e l’anno scolastico 2019/2020 su posto comune o di sostegno;
- almeno un anno di servizio svolto in scuole statali sulla classe di concorso o sulla tipologia di posto per cui si concorre;
Per i posti di sostegno, a questi requisiti si aggiunge il possesso della relativa specializzazione.
I docenti con tre anni di servizio, svolti presso le scuole paritarie, di cui uno specifico, potranno invece partecipare solamente per conseguire l’abilitazione.
Di conseguenza, emerge con chiarezza che non potranno partecipare al concorso straordinario ai fini di ottenere il ruolo i docenti:
- che siano in possesso del titolo di laurea o diploma, unitamente ai 24 cfu, senza servizio;
- che abbiano maturato il servizio dei 3 anni scolastici (almeno 180 giorni per ciascun anno scolastico) anche in parte (ad es. 1 anno su paritaria) presso istituti scolastici paritari;
- che abbiano maturato il servizio dei 3 anni scolastici (almeno 180 giorni per ciascun anno scolastico) anche in parte (ad es. 1 anno su paritaria) presso i centri di formazione professionale che assolvono all’obbligo scolastico.
“È illegittimo che laurea o diploma, unitamente ai 24 CFU conseguiti in materie psico-antropo-pedagogiche, non consenta la partecipazione al concorso straordinario finalizzato all’immissione in ruolo, anche perché in contrasto con le Direttive Europee n. 36 del 2005 e n. 55 del 2013 che riconoscono al lavoratore il diritto di non essere discriminato da nessuna graduatoria e da nessun concorso, direttive a cui si sono adeguati numerosi tribunali del Lavoro, consentendo il passaggio in seconda fascia a molti ricorrenti che possedevano laurea/diploma e 24 cfu” commenta il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione MSA (comparto scuola). “Inoltre, per molte classi di concorso non verrà bandito il concorso ordinario. Di conseguenza, per diversi docenti l’unica possibilità per ottenere l’abilitazione è partecipare al concorso straordinario” conclude il Prof. Scandura.
A favore di tutti i docenti illegittimamente esclusi dal concorso (che hanno svolto anni di servizio nelle scuole paritarie o che non hanno prestato mai servizio, ma in possesso dei 24 cfu), MSA scuola propone un ricorso collettivo innanzi al TAR che ha come obiettivo la partecipazione al concorso straordinario per l’immissione in ruolo.
Per ricevere le istruzioni su come aderire al ricorso, è sufficiente accedere al sito di MSA cliccando sul seguente link https://www.msaservice.it/ricorso-al-tar-lazio-concorso-straordinario-2019-20/.
Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile contattare MSA al numero 392-6225285 (esclusivamente a mezzo WhatsApp).