Molti dei vincitori del concorso Fit sono stati immessi in ruolo secondo un ordine di scorrimento delle sedi e di approvazione dei contingenti del tutto erroneo. A parità di decorrenza giuridica, sono stati infatti penalizzati nella scelta delle sedi, rispetto a colleghi collocati in posizione più bassa in graduatoria. Chi si trova in questa situazione cosa può fare?
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Con il Decreto Direttoriale n. 85 del 1 febbraio 2018 si è dato avvio alla procedura concorsuale per il reclutamento a tempo indeterminato del personale docente nelle scuole secondarie di I e II grado. I vincitori avrebbero dovuto essere immessi in ruolo nel settembre 2018 e così è stato per alcune classi di concorso. Per numerosi altri docenti, le cui graduatorie sono state pubblicate al 31 dicembre 2019, le cose sono andate diversamente. Questi ultimi hanno potuto scegliere l’ambito e successivamente la sede, ma il loro posto è stato accantonato fino al corrente anno scolastico (2019/2020).
Ciò ha creato una situazione a dir poco paradossale in quanto coloro che erano collocati in posizione più alta in graduatoria hanno dovuto scegliere sulla base dei posti disponibili per l’a.s. 2018/2019, mentre coloro che si trovavano in posizione più bassa hanno potuto scegliere per nuove cattedre che si sono costituite a seguito della mobilità. In altre parole, a parità di decorrenza giuridica, coloro che hanno ottenuto l’accantonamento del posto anteriormente – in quanto meglio graduati – hanno potuto optare soltanto per la scelta di alcune sedi, e non per le cattedre che si sono rese vacanti successivamente.
“La scelta adottata dal Miur e dalle Usr è illegittima, in quanto viola palesemente il principio dello scorrimento in graduatoria, secondo cui i candidati devono avere le stesse possibilità di scelta. Infatti, nel D.Lgs n. 59/17 si legge «i vincitori scelgono, in ordine di punteggio e secondo i posti disponibili». Disapplicando questo principio, i vincitori collocati meglio in graduatoria sono stati spesso pregiudicati rispetto ad altri colleghi, non potendo scegliere una sede più vicina a casa perché questa si è resa disponibile successivamente. Il che è profondamente ingiusto in quanto la decorrenza del contratto si riferisce, per tutti, all’anno scolastico in corso” commenta il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione MSA comparto scuola.
Come tutelarsi di fronte a tali disparità?
MSA propone a tutti gli interessati un ricorso individuale al Giudice del Lavoro. Per aderire è sufficiente accedere al sito di MSA cliccando sul seguente link
RICORSO AL GDL ASSEGNAZIONI SEDI – CONCORSO FIT
Leggere le istruzioni, compilare la modulistica allegata e infine spedirla, seguendo le indicazioni contenute sul sito.