Si sente spesso parlare di docenti Afam come di una categoria spesso dimenticata e poco considerata. Ma chi sono gli “Afam”?
“Afam” è l’acronimo di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, e raggruppa tutte le istituzioni della formazione superiore italiana il cui scopo è la formazione nei settori dell’arte della musica, della danza e del teatro. Comprende le Accademie di Belle Arti, le Accademie Nazionali di Arte Drammatica e di Danza, gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, i Conservatori di Musica e gli Istituti superiori di studi Musicali; tali istituzioni costituiscono il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale, nell’ambito delle istituzioni di alta cultura alle quali l’articolo 33 della Costituzione riconosce il diritto di darsi ordinamenti autonomi.
I docenti Afam sono quindi docenti altamente specializzati, che tuttavia vivono una condizione di eterno precariato, situazione ulteriormente peggiorata dal vedersi esclusi dal piano di stabilizzazione previsto dalla legge di bilancio redatta dallo scorso governo.
Eppure continuano a susseguirsi le pronunce dei tribunali a loro favore, a seguito di ricorsi patrocinati dall’Associazione M.S.A. A titolo d’esempio, si possono citare: il provvedimento emesso in data 27/04/2018 dal Tribunale di Padova, sezione Lavoro (ricorso ex art. 700 C.P.C.) che ha riconosciuto il diritto della ricorrente (docente Afam), in possesso di titolo ritenuto abilitante all’insegnamento nella scuola secondaria, ad essere inserita nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto; la doppia sentenza, nel merito, depositata dal Tribunale di Sassari in data 23/04/2018, sezione Lavoro, che ha riconosciuto il valore formativo/abilitante del diploma Afam vecchio ordinamento, consentendo a due diplomati Afam l’inserimento in seconda fascia delle graduatorie di Istituto interessate, valide per gli anni scolastici 2017-2020; sullo stesso tono la sentenza del Tribunale di Vasto dell’11/05/2018 (ricorso individuale n. 163 del 2018), che ha inoltre condannato il Miur a versare più di € 3.000,00 per le spese processuali. Infine, le recentissime pronunce dei Tribunali di Tivoli e Parma, sezione Lavoro, che, qualche giorno fa, il 7 giugno 2018, hanno emesso una decisione a favore dei diplomati Afam: il primo provvedimento (ricorso ex art. 700 C.P.C.), in fase cautelare e il secondo nel merito. In entrambi i casi, i ricorrenti hanno visto riconosciuto il proprio diritto all’inserimento nella seconda fascia d’istituto.
“Di fronte a tutte queste pronunce a favore di ricorrenti Afam”, commenta il prof. Luciano Scandura, responsabile del comparto scuola dell’Associazione MSA, “non è più possibile ignorare la situazione, ma diventa sempre più urgente un intervento da parte del nuovo governo, anche a favore di questa categoria di docenti, attraverso la creazione di un piano di stabilizzazione”.
Il Coordinatore Nazionale settore scuola Prof. Scandura Luciano
Il Responsabile della Comunicazione Prof. ssa Elisa Moliterni
Comunicato stampa MSA – 11.06.18