Scatti stipendiali e riconoscimento anno 2013: MSA – Comparto Scuola invita docenti e ATA a presentare un atto di diffida!

Inammissibile il blocco del 2013: il personale della scuola ha diritto alla modifica della fascia stipendiale e ad una corretta retribuzione economica.

Ancora oggi l’anno 2013 non viene riconosciuto né ai fini pensionistici né in termini di retribuzione economica. Sono, infatti, moltissimi i lavoratori della scuola che, avviando il processo di ricostruzione della loro carriera, si vedono escluso, dal conteggio degli anni di servizio prestati, proprio il 2013. Tutto questo con pesanti conseguenze anche nell’ambito degli scatti stipendiali. Considerando tale anno, del resto, si avrebbe la possibilità di modificare la propria fascia stipendiale, con importanti cambiamenti anche da un punto di vista economico. Eppure, tutto questo ancora viene negato, in virtù del blocco del 2013 stabilito dal Decreto Presidenziale n. 122 del 04/09/2013. Proprio per questo, l’associazione MSA – Comparto scuola ha deciso di rispondere, ancora una volta, alle richieste del personale docente e ATA, invitando quest’ultimo a presentare un atto di diffida al Ministero. Del resto, già la Corte costituzionale con la sentenza n. 178 del 2015 aveva sottolineato l’illegittimità della disposizione legislativa che prorogava al 31 dicembre 2014 “le vigenti disposizioni che limitavano la crescita dei trattamenti, anche accessori, del personale delle pubbliche amministrazioni”, vale a dire il blocco delle progressioni economiche del personale delle pubbliche amministrazioni, operato dal 2011 fino al 31 dicembre del 2014. Pur non facendo esplicito riferimento all’anno 2013, la Corte considerava, tuttavia, illegittimo tutto il blocco stipendiale del triennio 2011-2013, includendo indirettamente anche l’ultimo. Riferendosi alla Corte costituzionale, di recente, anche il Tribunale di Marsala, con sentenza n. 104 del 21/02/2023 si è espresso in termini favorevoli, motivando in tal senso la sua decisione: “La Corte Costituzionale, con sentenza n. 178/2015, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale sopravvenuta, a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in G.U., del regime di sospensione della contrattazione collettiva risultante, fra l’altro, dall’art.  1 comma 1 lettera c) primo periodo, del D.P.R.  n. 122 del 4.9.2013.”

“Di fronte a tali sentenze, non è più possibile fare finta di niente” commenta il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione. “Questo blocco da anni danneggia docenti e personale ATA. Si tratta di una situazione assolutamente ingiusta, anche perché se successive modifiche hanno annullato i blocchi riferiti agli anni 2011 e 2012, non si capisce perché il medesimo trattamento non possa essere riservato anche al 2013. Per quest’ultimo, tutto tace, non essendo state avviate le procedure di contrattazione collettiva da parte delle amministrazioni competenti. Proprio in attesa di una contrattazione, invitiamo tutti coloro che sono stati privati di un loro diritto, a presentare una diffida nei confronti del MIUR, volta non semplicemente al suddetto riconoscimento, ma anche all’adeguamento della posizione retributiva e al pagamento di eventuali differenze. C’è tempo fino al 30 marzo 2023. Basta scaricare il modello presente sul nostro sito, allegando la copia della carta di identità, e inviarlo a mezzo PEC o raccomandata A/R. Se le nostre richieste non dovessero essere ascoltate, siamo pronti ad avviare una vera azione legale” aggiunge, infine, il Prof. Scandura.


>>MODELLO DIFFIDA<<


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